Un “Fallimento Clamoroso” è stata l’esclusività di Call of Duty su Battle.net
Nel 2018 Activision Blizzard decise di rilasciare i suoi nuovi Call Of Duty in esclusiva sulla piattaforma Battle.net, escludendo di conseguenza Steam come piattaforma di distribuzione. Questa strategia si è poi conclusa l’anno scorso con il rilascio di Modern Warfare 2, e secondo gli avvocati di Microsoft, è stato un “fallimento clamoroso”.
In un documento legale depositato oggi (in relazione all’udienza sull’acquisizione di Microsoft su Activision Blizzard), il team legale di Microsoft conferma che l’esclusività di Call of Duty su Battle.net è terminata a causa degli scarsi risultati ottenuti, scarsi risultati ottenuti da Battle.net e non da Call Of Duty.
“Nel tentativo di rendere le vendite digitali di Call of Duty esclusive sulla sua piattaforma Battle.net, Activision ha ottenuto un risultato fallimentare”, si legge in parte del documento. “Prima del 2018, Activision vendeva versioni digitali dei titoli di Call of Duty per PC sulla popolare piattaforma Steam. Nel 2018, Activision ha deciso di togliere il gioco da Steam e renderlo disponibile esclusivamente su Battle.net, principalmente nel tentativo di attirare utenti e far crescere la propria piattaforma. Gli utenti attivi mensili di Battle.net sono rimasti relativamente stabili durante il periodo in cui aveva l’esclusività delle vendite digitali di Call of Duty su PC, dal 2018 al 2022”.
La stagnazione presunta di Battle.net durante il periodo di esclusività di CoD sembra più dovuta a Blizzard che a Call of Duty. Gli utenti attivi mensili dei giochi di Blizzard sono diminuiti da 35 milioni alla fine del 2018 a 22 milioni alla fine del 2021, una perdita di 13 milioni, sufficiente evidentemente a far rimanere “relativamente stabile” l’utenza attiva di Battle.net.
Le cose sono diverse ora: secondo i rapporti trimestrali sugli utili dell’azienda, Blizzard era tornata a 45 milioni di utenti attivi mensili nell’ultimo trimestre dell’anno scorso. Questo numero è sceso a 27 milioni nel primo trimestre di quest’anno, ma prima del lancio di Diablo 4, che sicuramente ha fatto risalire gli utenti attivi.
Sarà stato anche un errore pubblicare in esclusiva il gioco su Battle.net, tuttavia, non pare che l’esclusiva di Call of Duty su Battle.net l’abbia effettivamente danneggiato, soprattutto considerando quanto bene sta andando su Steam adesso. A oltre sei mesi dal suo rilascio, Modern Warfare 2 è ancora uno dei dieci giochi più venduti su Steam per ricavi, nonché uno dei dieci giochi più giocati su Steam per utenti giornalieri.
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In un documento legale depositato oggi (in relazione all’udienza sull’acquisizione di Microsoft su Activision Blizzard), il team legale di Microsoft conferma che l’esclusività di Call of Duty su Battle.net è terminata a causa degli scarsi risultati ottenuti, scarsi risultati ottenuti da Battle.net e non da Call Of Duty.
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La stagnazione presunta di Battle.net durante il periodo di esclusività di CoD sembra più dovuta a Blizzard che a Call of Duty. Gli utenti attivi mensili dei giochi di Blizzard sono diminuiti da 35 milioni alla fine del 2018 a 22 milioni alla fine del 2021, una perdita di 13 milioni, sufficiente evidentemente a far rimanere “relativamente stabile” l’utenza attiva di Battle.net.
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Sarà stato anche un errore pubblicare in esclusiva il gioco su Battle.net, tuttavia, non pare che l’esclusiva di Call of Duty su Battle.net l’abbia effettivamente danneggiato, soprattutto considerando quanto bene sta andando su Steam adesso. A oltre sei mesi dal suo rilascio, Modern Warfare 2 è ancora uno dei dieci giochi più venduti su Steam per ricavi, nonché uno dei dieci giochi più giocati su Steam per utenti giornalieri.
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In un documento legale depositato oggi (in relazione all’udienza sull’acquisizione di Microsoft su Activision Blizzard), il team legale di Microsoft conferma che l’esclusività di Call of Duty su Battle.net è terminata a causa degli scarsi risultati ottenuti, scarsi risultati ottenuti da Battle.net e non da Call Of Duty.
“Nel tentativo di rendere le vendite digitali di Call of Duty esclusive sulla sua piattaforma Battle.net, Activision ha ottenuto un risultato fallimentare”, si legge in parte del documento. “Prima del 2018, Activision vendeva versioni digitali dei titoli di Call of Duty per PC sulla popolare piattaforma Steam. Nel 2018, Activision ha deciso di togliere il gioco da Steam e renderlo disponibile esclusivamente su Battle.net, principalmente nel tentativo di attirare utenti e far crescere la propria piattaforma. Gli utenti attivi mensili di Battle.net sono rimasti relativamente stabili durante il periodo in cui aveva l’esclusività delle vendite digitali di Call of Duty su PC, dal 2018 al 2022”.
La stagnazione presunta di Battle.net durante il periodo di esclusività di CoD sembra più dovuta a Blizzard che a Call of Duty. Gli utenti attivi mensili dei giochi di Blizzard sono diminuiti da 35 milioni alla fine del 2018 a 22 milioni alla fine del 2021, una perdita di 13 milioni, sufficiente evidentemente a far rimanere “relativamente stabile” l’utenza attiva di Battle.net.
Le cose sono diverse ora: secondo i rapporti trimestrali sugli utili dell’azienda, Blizzard era tornata a 45 milioni di utenti attivi mensili nell’ultimo trimestre dell’anno scorso. Questo numero è sceso a 27 milioni nel primo trimestre di quest’anno, ma prima del lancio di Diablo 4, che sicuramente ha fatto risalire gli utenti attivi.
Sarà stato anche un errore pubblicare in esclusiva il gioco su Battle.net, tuttavia, non pare che l’esclusiva di Call of Duty su Battle.net l’abbia effettivamente danneggiato, soprattutto considerando quanto bene sta andando su Steam adesso. A oltre sei mesi dal suo rilascio, Modern Warfare 2 è ancora uno dei dieci giochi più venduti su Steam per ricavi, nonché uno dei dieci giochi più giocati su Steam per utenti giornalieri.